martedì 6 ottobre 2009

Una nuova avventura...

Per scoprire di cosa si tratta invito tutti a visitare il sito

giovedì 28 maggio 2009

SALVIAMO L'ARTE IN ABRUZZO


“Di fronte a questa immane tragedia che rischia di cancellare intere comunità locali, credo sia particolarmente importante l’impegno del Governo per assicurare che anche il patrimonio artistico distrutto o danneggiato possa essere al più presto restituito agli abitanti delle zone colpite. Le chiese, le piazze, i palazzi antichi esprimono infatti in modo simbolico la memoria e l’identità più profonda di questi luoghi. In tutto il mondo, oltre il cordoglio per i numerosi lutti, non a caso c’è preoccupazione soprattutto per lo stato del patrimonio artistico, che anche all’estero viene percepito come vera essenza del nostro paese.”

Per questa ragione il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ha attivato il conto corrente postale “Salviamo l’arte in Abruzzo” per raccogliere le donazioni di contributi che da tutta Italia e da tutto il mondo già si annunciano generose.

Numero conto: 95882221 -
MINISTERO BENI E ATTIVITA'CULTURALI SALVIAMO L'ARTE IN ABRUZZO
IBAN: IT-85-X-07601-03200-000095882221





























giovedì 16 aprile 2009

domenica 12 aprile 2009

La giustizia di Dio nella Pasqua del terremoto

- da Il Corriere della Sera, 12 aprile 2009 -

Gentile Augias, la domenica delle Palme a L'Aquila centinaia di fedeli, cantando e pregando, in mano un ramoscello di ulivo, si sono recati in pellegrinaggio alla Madonna Fore, santuario di San Giuliano. Come la folla a Gerusalemme duemila anni fa, hanno gridato: «Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore, il re d'Israele!». Poi sono tornati a casa con la pace nel cuore. Durante la notte è arrivata la tragedia. Molti fedeli restano sconcertati. Non capiscono l'assenza di Dio. Ma la delusione deriva dal fatto d'avere di Dio un concetto sbagliato. Il Signore non frena i terremoti, non sceglie l'ora in cui arrivano, non calma gli uragani, né i vulcani; il Signore non fa miracoli, non salva un bambino e ne fa morire cento, non liquefa sangue rappreso. La fede in Dio può darci solo la forza di affrontare, qualora sia inevitabile, il dolore e le tragedie della vita. Chi crede in questo Dio, nel Signore che dà speranza, ma non fa miracoli neppure la domenica della Palme, non rischia delusioni.

Risponde Corrado Augias:
Questa lettera solleva ancora una volta un problema mai risolto che Leibniz battezzò "Teodicea", ovvero il problematico rapporto di Dio con la Giustizia e con il Male del mondo. Domanda terribile che affiora già nella Bibbia con la vicenda di Giobbe che, innocente, viene colpito da una serie di sciagure. Unde malum ? Da dove viene il Male, si chiedeva già Tertulliano aggiungendo che si trattava di una di quelle domande «che rendono le persone eretiche». La parola Teodicea venne coniata giustapponendo due lemmi greci Theos (Dio) e Dike (Giustizia). L'occasione fu l'evento tragico e grandioso che, il primo novembre 1755, colpì la città di Lisbona. Un terre e maremoto spaventoso devastò la capitale portoghese ma anche le coste settentrionali dell'Africa e perfino quelle di una parte dell'Europa. Un'onda alta più di dieci metri si abbatté su Lisbona uccidendo migliaia di persone; tra gli altri un gruppo di bambini che s'erano rifugiati sotto un grande crocifisso nella cattedrale. Il crocifisso si staccò dalla parete schiacciandoli. Per teologi e filosofi l'evento fu difficile da spiegare, Voltaire colse l'occasione per sferzare il sistema dell'ottimismo filosofico ( Candide ). Quanto al delicatissimo tema dei miracoli, un altro grande filosofo, Baruch Spinoza già nel XVII secolo aveva scritto ( Breve trattato su Dio ): «Dio, per farsi conoscere agli uomini, non può né deve usare parole o miracoli né alcuna altra cosa creata, ma solo se stesso». È un pregiudizio, concludeva il grande pensatore, sperare che Dio possa sospendere con un "miracolo" le leggi che egli stesso ha assegnato alla natura. Questa è, per chi crede, una visione adulta e coerente. Il resto è infantile superstizione.

venerdì 10 aprile 2009

"La morale del Cemento" di Francesco Merlo

8 aprile 2009, La Repubblica

Chi ha letto il racconto di Gateano Salvemini, che si salvò dal terremoto di Messina appeso a un davanzale, sa che dai sismi e dalle loro tragedie si possono trarre motivi per potenziare la ricerca, l'attività e la strategia anche intellettuale di un popolo. Pure Benedetto Croce perse i genitori in un terremoto e ne trasse un carattere italiano di grande equilibrio, di prudenza e di stabilità. Insomma i terremoti fanno purtroppo parte della storia del nostro paese e del paesaggio delle nostre anime, magari nascosti negli anfratti del carattere nazionale. Non sono emergenze, sono violenze naturali antiche che si affiancano alle violenze sociali, alle mafie, al brigantaggio, alla corruzione.
E però in Italia la magistratura ha giustamente avuto una grande attenzione vero il fenomeni della mafia e della corruzione: abbiamo dedicato seminari, libri, studi, campagne politiche e morali e sono nati persino dei partiti antimafia e anticorruzione. Ebbene, sarebbe ora che l'Italia si dotasse di una squadra di moralisti antisismici, di legislatori antisismici, di un pool di pubblici ministeri che mettano a soqquadro i catasti, gli assessorati all'urbanistica, le sovrintendenze, gli uffici tecnici, i cantieri. Non è possibile che ad ogni terremoto il mondo scopra stupefatto che l'Italia, l'amatissima Italia, è un Paese senza manutenzione.
A leggere i giornali internazionali di questi giorni si capisce subito che un terremoto in Italia non ha lo stesso effetto di un terremoto in Giappone. Anche quando non vengono colpite le città d'arte, come Firenze o Perugia, l'Italia in pericolo coinvolge di più di qualsiasi altro luogo. In gioco - ogni volta ce ne stupiamo - ci sono infatti la nostra bellezza e la dolcezza del vivere italiano, e poi i musei, il paesaggio... È solo in questi casi che ci accorgiamo come gli altri davvero ci guardano: non più sorrisi e ammiccamenti, ma dolore e solidarietà per un paese che è patrimonio dell'umanità.
Ebbene è la stampa straniera a ricordarci che ci sono città italiane incise dalle faglie, e dove le bare per i morti e l'inutile mappa dei luoghi d'incontro dei sopravvissuti sono i soli accorgimenti antisismici previsti. Ci sono città dove la questura, la prefettura, gli ospedali sono ospitati in edifici antichi che sarebbero i primi a cadere. Dal punto di vista sismico, della vulnerabilità sismica, non esiste un sud e un nord d'Italia, non esiste un paese fuori norma contrapposto a un paese nella norma. L'Italia, come sta scoprendo il mondo, è tutta fuori norma. Nessuno costruisce nel rispetto degli obblighi di legge che - attenzione! - non eviterebbero certo i terremoti che uccidono anche in Giappone e in California, anche dove la legge è legge. Neppure lì i terremoti sono prevedibili. Non ci sono paesi del mondo dove le catastrofi naturali non procurano danni agli uomini e alle cose.
Ma le norme antisismiche sono al tempo stesso prudenza e coraggio di vivere, sono la stabilità di un paese instabile, la fermezza di una penisola ballerina, sono come le strisce pedonali e la segnaletica stradale che non evitano gli incidenti ma qualche volta ne contengono i danni, ne limitano le conseguenze, ti mettono comunque a posto con te stesso e con il tuo destino. Colpisce invece che la sfida alla natura in Italia sia solo e sempre verbale: "immota manet" è il motto della città dell'Aquila ed è un paradosso, un fumo negli occhi, un procedere per contrari, una resistenza al destino che ne rivela la completa, rassegnata accettazione: la sola immobilità dei terremotati è la paura, è la paralisi.
Da sempre i terremoti intrigano i filosofi e gli scienziati. Si sa che dopo un terremoto aumentano i matrimoni e le nascite che sono beni rifugio, e si formano nuove classi sociali, si riprogetta la vita come insegna appunto Salvemini. Ma le catastrofi attirano gli sciacalli, economici certo ma soprattutto politici e morali. Ricordo che, giovanissimo, nel Belice vidi arrivare i missionari delle più strane religioni, i rivoluzionari seguaci di ogni utopia e i ladri d'anima...
I soli che in Italia non arrivano mai sono gli antisismici d'assalto; le sole competenze che ai costruttori non interessano sono quelle antisismiche; e a nessun italiano viene in mente, invece di ingrandire la terrazza, di rafforzare le fondamenta della casa. Siamo i più bravi a rimuovere, a dimenticare i lutti, a non tenere conto che la distruzione come la costruzione crea spazi e solidarietà. L'Italia sembra unirsi nelle disgrazie. Nelle peggiori tragedie ci capita di dare il meglio di noi: sottoscrizioni, copiosissime donazioni di sangue, offerte di ospitalità... Davvero ci sentiamo e siamo tutti abruzzesi. Ci sono familiari volti e lacrime che sono volti e lacrime di fratelli. Sta tremando tutta l'Italia. E anche se non riusciremo a dominare la forza devastatrice della natura, mai più dovranno dirci che questo è un paese fuori dalla legge.
Fosse pure un'illusione piccolo borghese, da impiegati del politicamente corretto, abbiamo bisogno di applicare tutti insieme la tecnica antisismica e di misurare il ferro che arma il cemento: abbiamo bisogno di costruttori, di sovrintendenti, di legislatori e di giudici di ferro.

lunedì 6 aprile 2009

Niente. E così sia.

”E’ crudele ed umiliante constatare che le opere umane,
costate tanti anni di lavoro e sacrificio,
possano venir distrutte in pochi secondi…
la terra,
simbolo stesso di solidità,
può muoversi sotto i nostri piedi
come una sottile pellicola su un liquido”


- Charles Darwin dopo il terremoto cileno del 1835 -

mercoledì 1 aprile 2009

La costruzione di un amore - Ivano Fossati - 1981

La costruzione di un amore
spezza le vene delle mani
mescola il sangue col sudore
se te ne rimane
La costruzione di un amore
non ripaga del dolore
è come un altare di sabbia
in riva al mare
La costruzione del mio amore
mi piace guardarla salire
come un grattacielo di cento piani
o come un girasole
Ed io ci metto l'esperienza
come su un albero di Natale
come un regalo ad una sposa
un qualcosa che sta lí e che non fa male
E ad ogni piano c'è un sorriso
per ogni inverno da passare
ad ogni piano un Paradiso da consumare
Dietro una porta un po' d'amore
per quando non ci sarà tempo di fare l'amore
per quando vorrai buttare
via la mia sola fotografia
E intanto guardo questo amore
che si fa piú vicino al cielo
come se dopo tanto amore bastasse ancora il cielo
E sono qui e mi meraviglia
tanto da mordermi le braccia,
ma no, son proprio io
lo specchio ha la mia faccia
E la fortuna di un amore
come lo so che può cambiare
dopo si dice l'ho fatto per fare
ma era per non morire
Si dice che bello tornare alla vita
che mi era sembrata finita
che bello tornare a vedere
e quel che è peggio è che è tutto vero perché
La costruzione di un amore
spezza le vene delle mani
mescola il sangue col sudore
se te ne rimane
La costruzione di un amore
non ripaga del dolore
è come un altare di sabbia
in riva al mare
E intanto guardo questo amore
che si fa piú vicino al cielo
come se dopo tanto amore
bastasse ancora il cielo
E sono qui e mi meraviglia
tanto da mordermi le braccia,
ma no, son proprio io
lo specchio ha la mia faccia
Sono io che guardo questo amore
che si fa grande come il cielo
come se dopo l'orizzonte
ci fosse ancora cielo
E tutto ció mi meraviglia
tanto che se finisse adesso
lo so io chiederei che mi crollasse addosso
Eh sì...

martedì 24 febbraio 2009

Qualche settimana fa ho assistito ad un bellissimo concerto del gruppo Il testamento di Faber
vi segnalo il loro myspace perchè sono davvero bravissimi, anche se supportati naturalmente dalla poesia di De Andrè...

"...ma come fa questo amore
che dall'ansia di perdersi
ha trovato in un giorno
la certezza di aversi..."
- Dolcenera, 1996-

venerdì 6 febbraio 2009

Sì, viaggiare...

"Ogni viaggiatore saggio vorrebbe agire come quegli animali
che prendono il colore, la forma, l'apparenza esatta degli oggetti che li circondano.
Ogni buon viaggio è un caso di mimetismo".
- Maurice Barrès -


venerdì 23 gennaio 2009

La "mia" canzone di Patrizia




Forse condirò milioni di insalate

venderò camicie laverò stoviglie

oppure no

Forse diverrò rivoluzionaria

attivista in sudamerica per la riforma

oppure no

Forse diverrò un genio in matematica

finendo l'equazione della fluida dinamica

oppure no

Forse canterò jazz avanguardistico

cool-tribale-etnico sezione pop-romantica

oppure no

Ma più di tutto avrò

un posto mio per vivere

e me ne andrò se ci sarà

qualcosa in fondo che mi spegnerà

io me ne andrò...

O forse inventerò la coca cola plastica

la musica cubista

la pittura acrobatica

la neve colorata

la cenere bagnata

un sole raffreddato

la pioggia essiccata

un maltempo che ride e si diverte

un maestrale che corre alla rovescia

un maltempo che ride e si diverte

una maglietta portata alla rovescia

Forse venderò oggetti d'informatica

mutande di cotone o polvere aromatica

oppure no

forse canterò jazz avanguardistico

cool-tribale-etnico sezione pop-romantica oppure sì


martedì 13 gennaio 2009

Mattino - IV

Ricorderai quel ruscello capriccioso
dove s'arrampicarono gli aromi palpitanti,
di tanto in tanto un uccello vestito
d'acqua e di lentezza: vestito d'inverno.

Ricorderai i doni della terra:
irascibile fragranza, fango d'oro,
erbe del cespuglio, pazze radici,
sortileghe spine come spade.

Ricorderai il mazzo che recasti,
mazzo d'ombra e d'acqua con silenzio,
mazzo come una pietra di schiuma.

Quella volta fu come mai e come sempre:
andiamo lì dove nulla v'è che attenda
e troviamo tutto ciò che sta attendendo.

- Pablo Neruda -

giovedì 8 gennaio 2009

My kind of Christmas....



Questo Natale sono tornata bambina.
Ho cucinato i biscotti con le formine.
Ho passeggiato per Piazza Navona.
Ho letto un buon libro.
Mi sono rilassata sul divano.
Mi sono incantata a guardare le lucine del mio albero.
Ho chiacchierato davanti ad un camino.
Ho riso.
Sono stata a cena con le persone a cui voglio bene.
Ho amato, tantissimo.
Ho visto Roma fredda ma piena di sole.
Ho fatto i regali giusti, libri e viaggi.
Ho osservato tutto e mi è piaciuto tutto.
Per quello che non mi è piaciuto, ho pregato e spero ancora.
Ho dormito serena.
Non ho vinto nemmeno un euro a carte.
Ho giocato con Guancia.
Ho visto la neve.
Ho apprezzato.
Ho fatto gli scintillini la notte di Capodanno.
Ho ricevuto un bacio la notte di Capodanno.
Ho letto Neruda.
Ho viaggiato.
Ho avuto la pelle d'oca.
Abbiamo preso insieme le statuine per il nostro presepe.


Pepo mi ha regalato "La Bella addormentata nel Bosco" e io sono tornata bambina.
Non avevo capito come mai fosse il mio cartone animato preferito. Ora lo so.
E' uno spettacolo a vedersi. C'è un bosco, un castello e una torre con una principessa. Lei dorme e il principe la sveglia con un bacio. C'è una musica bellissima. Dei colori sgargianti. Ci sono le tre fatine e tutto si realizza grazie a loro. Non c'è logica, non mi sono spiegazioni.
E' stato bellissimo.


lunedì 15 dicembre 2008

Ponte am...mollo!

Visto che tutti mi chiedono notizie, ecco le foto scattate da me e pepo in persona!
Da tenere come ricordo e da ritirare fuori tra qualche anno....!






venerdì 5 dicembre 2008

"È vero, principe,
che una volta avete detto
che il mondo sarà salvato dalla bellezza?"
- F. M. Dostoevski - L'Idiota

mercoledì 3 dicembre 2008

Sempre in tema Zelig...

Qualche tempo fa ricordo di essermi appuntata da qualche parte, il sottotitolo presente in un'edizione passata di Zelig, mi pare quella del 2006; mi aveva colpito da subito per la sua semplicità e immediatezza. Proprio ieri seguendo la trasmissione ho scoperto che i mitici Gino e Michele hanno letto questa frase su un muro di Cuba, l'hanno fatta diventare lo slogan di Zelig e inoltre Roy Paci ne ha fatto una canzone....ed eccola qui:
Defendemos l'alegria!

martedì 25 novembre 2008

Da Zelig, 24 novembre

"Silvio,
ricordati che sei hai i capelli
il merito è della ricerca...!"

domenica 23 novembre 2008

mercoledì 19 novembre 2008

Supermanager a casa per favore

Prendo spunto dal botta e risposta di questi giorni (l'ultimo sulla Repubblica di oggi) tra il Ministro dei Beni Culturali Bondi (il quale in realtà si limita ad andare dritto per la sua strada intento com'è è scriver poesie...) e i massimi esponenti della cultura italiana in questo momento, tra cui Antonio Paulucci, storico dell'arte di grandissimo valore, persona di infinito spessore alla guida dei Musei Vaticani e Salvatore Settis che davvero non ha bisogno di presentazione.
Dopo aver tagliato di oltre 1 miliardo i fondi destinati al Ministero per il triennio 2009-2011 (ma questa può essere anche vista come una scelta obbligata, ma comunque discutibile, in relazione a problemi di natura economica), dopo aver detto chiaramente che non è negli interessi di questo ministero curarsi dell'arte contemporanea, il caro ministro ha ben pensato di inventarsi di sana pianta la nuova figura del Supermanager della direzione generale per la valorizzazione dei Musei...oddio solo a pronunciarlo mi viene il voltastomaco...ma siccome il mondo dell'arte sarà il mio mestiere mi trattengo e vado avanti.
Ora, i compiti di questa nuova figura sono, in ordine di importanza, autorizzare i prestiti per le mostre (sempre più senza un progetto educativo alla base e sempre più pericolose per lo stato di salute delle opere stesse), supervisionare i programmi di ricerca scientifica e la codifica di criteri di valutazione per l'affidamento in comodato o in deposito di beni da parte dei musei...in sostanza, come esplicita chiaramente Settis ma anche qualunque altra persona di buon senso si parla solo ed esclusivamente di un ritorno economico; non c'è traccia di un programma culturale o di una valorizzazione del nostro patrimonio artistico nelle coscienze degli italiani e degli stranieri. Niente di niente.
Ma non è tutto: ricevuto un due di picche da Paolucci, Bondi ha pensato bene di ripiegare su Mario Resca di cui vi prego di leggere il curriculum su questo link http://www.eni.it/it_IT/azienda/organigramma/consiglio-amministrazione/mario-resca.shtml ... fffatto??
Bene, a questo punto avrete ottenuto da soli il senso del mio post di oggi...ma che cavolo ci sta a fare una persona di questo tipo, un dirigente di Mc Donald's, nelle vesti di colui che deve decidere delle sorti culturali del nostro paese?? Ma non ci sono già abbastanza drammi?
Il 15 novembre il Dottor Resca scrive: il patrimonio culturale italiano è "una miniera di petrolio a costo zero", su cui "è necessario fare marketing" "generando ricavi"............................................
................................è necessario che io commenti?
Scherzi a parte, la situazione è davvero grave. Queste nuove intuizioni manageriali non portano da nessuna parte; le mostre blockbuster (vedi Brescia e Vittoriano) non fanno che togliere soldi ai progetti che i Musei delle varie città italiane, con la loro storia così profondamente intrecciata al territorio e alla gente che gli vive intorno, non riescono quasi mai a portare a termine; dietro alla salvaguardia del nostro patrimonio culturale, lo stesso che potrebbe far risorgere l'Italia dalle sue ceneri come la nuova Fenice, non esiste nessun progetto ma solo l'intento di far entrare nelle casse dello Stato i soldi necessari per tagliare qualche altro buco. Sia ben chiaro: nella nostra epoca l'arte per l'arte è un'utopia bella e buona e chi lavora in questo campo dovrà pur guadagnarci, i fondi necessari alla manutenzione e al restauro devono essere sempre presenti, ma tra questo e un ribaltamento dei valori di fondo, c'è una bella differenza.
Oggi tornavo dalla mia giornata di tirocinio e passeggiavo sotto al sole tra le vie di Trastevere: io amo la mia città. Profondamente. Amo le cose belle. Quando mi sento un po' insicura sul mio futuro professionale penso sempre che, comunque vada, io mi ritroverò sempre in mezzo a delle cose BELLE, nel senso estetico ma anche etico della parola. Il bello di Winckelmann ma liberato da ogni vincolo di etichetta. Il Bello è un diritto è un dovere secondo me. Ho diritto a fruire di un'opera d'arte in tutta la sua pienezza perchè qualcuno l'ha pensata anche per me. Ho diritto a farla conoscere agli altri in tutte le sue componenti storico artistiche perchè l'arte è di tutti. Anche se non ci appartiente, tutti possiamo apprezzarla o anche solo guardarla.
Se qualcuno, facendolo, come me, proverà anche solo un pizzico di piacere, bhè quella è una persona fortunata.

Laocoonte - Musei Vaticani

lunedì 17 novembre 2008

"Che io possa avere la forza
di cambiare le cose che possono essere cambiate,
che io possa avere la pazienza
di accettare le cose che non possono cambiare,
che io possa avere soprattutto l'intelligenza
di saperle distinguere"
- Thomas More -

venerdì 14 novembre 2008

Una valigia infinita

Il mio libro preferito, gli occhiali da sole, il walk-man…ah no ora ci sono i lettori mp3…già…scusate ma preparare una valigia per il Paradiso di questi tempi non è facilissimo!
Specie se cerco di completarla da circa 16 anni, e le voci di tutte queste persone che parlano di me, di dove devo andare o dove devo rimanere, di cosa è giusto e cosa è sbagliato, devo dire mi distraggono un po’. E mi infastidiscono anche!
Tutti si affannano ad esprimere il loro giudizio morale, tutti pensano di sapere la verità ma in fondo, non la sanno: tutti dicono che soffrirò…ma che ne sanno loro di quanto è doloroso e penoso “sentire” la mani di coloro che, amorevolmente per carità, ogni giorno mi curano, mi lavano, mi girano nel letto, mi aprono e mi chiudono gli occhi…

Mi sento spaesata: il mio corpo è qui ma il mio spirito, la mia energia, la mia anima sono già in cammino da un'altra parte, verso il cielo e le sue nuvole bianche così soffici…secondo me lì la gente non si preoccuperà così tanto di alzare la voce per dire la sua su come ci sono arrivata…

Meno male che c’è il mio papà: sembra un duro ma credetemi, non lo è. Lui veglia su di me, mi capisce, mi vuole bene davvero e soprattutto mi conosce come nessun altro…anche la mia mamma è fantastica ma lei me lo dimostra in privato (se ancora questa dimensione un po’ mi appartiene), accanto al mio letto.

Spesso durante i giorni e le notti (sapete, ho molto tempo libero ultimamente) faccio due sogni: a volte penso di essere a bordo della mia macchina, piove, fa freddo e poi finalmente arrivo a casa e trovo i miei genitori che mi aspettano con una bella tazza di cioccolata calda. A me piace la cioccolata.
Altre volte invece, sogno quel cielo azzurro, le nuvole…è un sogno vago, impreciso, non riesco mai a raggiungerlo, mi sveglio sempre troppo presto eppure vorrei dormire per sempre perché è una sensazione così dolce e credo che come per miracolo vedrei un timido sorriso sul volto del mio papà e farei finalmente dormire la mia mamma per una notte intera...

Nessuno sa cosa provo, cosa voglio, cosa sento, nessuno: forse il mio compito, su questa terra che non riesco a lasciare, è proprio quello di far riflettere un po’ questo mondo così tecnologico e conservatore…forse la gente non comprenderà tutto ma almeno si aprirà uno spiraglio nel loro cuore e magari si porranno all’ascolto di questi e altri problemi simili…
Valentina per esempio, non preoccuparti se non riesci a capire tutto, a farti un’idea precisa, a prendere una decisione…perché la scelta giusta non c’è , l’importante per me è che qualcuno si metta in ascolto, senza giudicare, con il cuore puro e la mente aperta.
La libertà è un dono dell’uomo, pari a quello della vita: io credo fermamente che essi vadano di pari passo.
Io ho scelto di essere libera.
So che è difficile da accettare, è doloroso, magari va contro ad alcuni dei vostri valori, ma è così. Non li voglio più tutti questi tubi, questi macchinari, questo odore di ospedale, davvero, non li voglio, se non ci fossero in fondo sarei già in giro in bicicletta sulle nuvole.
Voglio andare, girare, sentire l’odore dei fiori, proteggere i miei cari dall’alto.
Loro sì che ne hanno bisogno.

E’ meglio che continui la mia valigia ora…e poi c’è un dubbio che mi attanaglia…! In Paradiso ci sarà il cioccolato oppure fanno sempre e solo questo caffè Lavazza?

Eluana

mercoledì 12 novembre 2008

Eppur (qualcosa, forse, un poco alla volta) si muove...

Non è mai troppo tardi per continuare a credere nelle belle sorprese....

America, 1952




America, 2008

domenica 9 novembre 2008

Il ritorno!

Ok, ok, non posso più esimermi dal compito che mi sono presa quasi un anno fa, ovvero quello di aggiornare il mio blog...! Le richieste piovono copiose sul mio senso di responsabilità e così eccomi qui dopo una "lunga" pausa estiva!
Forse ho vissuto un periodo di grandissima disaffezione nei confronti del mio comuter, di messanger (vade retro Facebook) e tutto il resto, ho preferito vivere in pace la bellissima estate che ho trascorso, un'estate "wireless", a contatto solo con il mare ed il suo profumo, il sole del salento, i colori della pietra leccese, le meraviglie di quella lontana parte dell'Italia che guarda ad Oriente e se ne fa intevitabilmente influenzare.
Meglio così, voglio godermi le mie sensazioni, assaporarmele con calma, voglio ascoltare e guardare ogni cosa, emozionarmi anche per le più piccole minuzie, apprezzare quello che ho, non smettere di sognare e continuare a meravigliarmi per le cose belle, anche se le conosco già.
Detto questo, in questi mesi sono successe tante cose, arrivi, partenze, vacanze, matrimoni, conferme, delusioni, belle e cattive giornate...non è possibile riassumere tutto in poche righe, piano piano lascerò magari che sia un'immagine o un pensiero a parlare e a raccontare questa mia assenza dal blog.
Un bacio a tutti!


Salento 2008 - Finalmente in vacanza!

mercoledì 16 luglio 2008

Ma quando lo capiranno?!

Ieri in tutti i tg sbandieravano la notizia che in Italia il consumo culturale (fa orrore chiamarlo così ma vabbè...) sta crescendo sempre di più, che la gente ama andare a teatro, ai concerti, alle mostre, nei musei...puntualmente però ne esce sempre un'immagine di un paese ricco di stimoli e di creatività ma che con fatica riesce a sostenerli e a gestirli.
Inutile dire che tra il 2009 e il 2011 si preannunciano altri tagli da parte del governo per l'ambito culturale...la cosa che mi sconvolge di più è che questo avvenga in Italia, il paese con la più alta densità di opere d'arte su tutto il territorio, dove la terra racconta praticamente tutta la storia del mondo, dall'antico al moderno, dove alla montagna seguono le colline e poi il mare, dove si sono avvicendate tutte le maggiori correnti artistiche e dove tutto sprizza una bellezza senza eguali.
Quanto ci metterà la nostra Italia e chi la governa a capire che se il paese è in crisi l'unico settore in grado di rivalutarla completamente, da cima a fondo, è proprio quello culturale?
Quanto impiegherà a comprendere che la cultura e l'arte, in questa terra così particolare e fuori dal comune, non è una spesa ma un investimento che può dare frutti importanti da un punto di vista economico ma soprattutto sociale?
una spiaggia salentina

giovedì 3 luglio 2008

Libertà è...

"La libertà è come come la poesia:
non ha bisogno di aggettivi,
è libertà..."
- Enzo Biagi -

giovedì 19 giugno 2008

Ma come si fa???

Ma com'è possibile che il Ministero sbagli l'intera formulazione del tema d'Italiano alla maturità??
"Ripenso al tuo sorriso" è ESPLICITAMENTE dedicata ad un uomo, indipendentemente dal fatto che Eugenio Montale fosse felicemente sposato con una ballerina...ma, ripeto, com'è possibile che una commissione di esperti (?) commetta un errore simile, quando basta leggere con un po' d'attenzione la poesia stessa per rendersi conto che si parla del volto di un uomo...??!
Bha...facciamo parlare solo il poeta....!
Ripenso il tuo sorriso,
ed è per me un'acqua limpida scorta per avventura tra le petraie d'un greto,
esiguo specchio in cui guardi un'ellera i suoi corimbi;
e su tutto l'abbraccio d'un bianco cielo quieto.
Codesto è il mio ricordo;
non saprei dire, o lontano,
se dal tuo volto s'esprime libera un'anima ingenua,
o vero tu sei dei raminghi
che il male del mondo estenuae recano il loro soffrire con sé come un talismano.
Ma questo posso dirti,
che la tua pensata effigie sommerge i crucci estrosi in un'ondata di calma,
e che il tuo aspetto s'insinua nella mia memoria grigia
schietto come la cima d'una giovinetta palma...


Questo è "il vuoto ad ogni gradino" , un'installazione alla Fondazione Merz del 2006, ideata partendo dalla meravigliosa poesia di Montale.
Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale
e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.
Il mio dura tuttora, né più mi occorrono
le coincidenze, le prenotazioni,
le trappole, gli scorni di chi crede
che la realtà sia quella che si vede.
Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
non già perché con quattr'occhi forse si vede di più.
Con te le ho scese perché sapevo che di noi due
le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,
erano le tue.

lunedì 16 giugno 2008

Ben arrivato Guancia!

Finalmente..."anch'io cugina"!!!!!
...o forse dovrei dire "zia" data la mia veneranda età??
...purtroppo dovrò aspettare stasera per vederlo
ma per ora so per certo che ha 20 piccole dita e due guance meravigliose!!!


venerdì 13 giugno 2008

Detersivi "alla spina"

In risposta al blog di Ado, confermo che i piemontesi hanno già sperimentato i detersivi "alla spina", risparmiando 7 tonnellate di plastica e 4 di cartone.
Il meccanismo è semplice: il flacone si acquista una sola volta e, esaurito il contenuto, lo si riempie al distributore, pagando solo la ricarica circa un euro al litro). A Roma hanno già aderito molte catene (Panorama, Auchan, Crai, etc...) e la partenza è stata davvero buona, sono stati venduti 3 mila litri in una settimana...buone notizie nella nostra Italia che fa davvero difficoltà a liberarsi dell'immondizia....!
Insomma così si riducono i rifiuti, si risparmiano energia e acqua necessarie alla produzione degli imballaggi (costi che poi ripaghiamo noi acquistando un Mastrolindo qualunque ovviamente).
Speriamo che questi prodotti non rimangano di nicchia ma entrino finalmente nella grande distribuzione...le buone premesse ci sono tutte!


giovedì 29 maggio 2008

F-A-N-T-A-S-T-I-C-O

L'ultima breve trasferta a Parigi è stata semplicemente fantastica e il merito è tutto di Pepo.
Vi rendete conto che sono stata ad un concerto di Céline????????
Non ci sono parole...quindi lascio parlare le foto!!
Per le più compromettenti (non per me ma per qualcunaltro....) c'è ancora tempo...!

http://it.youtube.com/watch?v=XhE7aguWKvU

http://it.youtube.com/watch?v=us1WBGBx_Ko

E che dire di Eurodisney?? Ci siamo divertiti un sacco, abbiamo fatto tutte le montangne russe possibili ed immaginabili, e non tralascerei il dato che ho anche fatto colpo su Topolino...!


grazie pepo...!


Strada facendo

Il gran giorno è arrivato e i nostri amici sono freschi sposi!
E mentre loro se la spassano in Thailandia a noi rimangono foto mentre si balla scatenati e il ricordo di una bellissima giornata piena di divertimento, emozioni e serenità.
Volendo chiedere prima Marco e Paola se posso mettere qualcuna delle foto scattate sul blog, lascio semplicemente questa; la margherita per me è il simbolo migliore di questo giorno di festa trascorso da poco, colorato, allegro e indimenticabile un po' per tutti noi!
Grazie di cuore a tutti coloro che l'hanno condiviso insieme a me e soprattutto auguri ai "nonni" sposi!

martedì 13 maggio 2008

eindhoven sta' trevignano???!!!‏

Quando il titolo vale più di mille parole...







Foto d'autore...cioè mie ;-)

Torino barocca - Chiesa di San Lorenzo

Piazza San Carlo di notte

Palazzo Carignano



Vento d'estate....

....per il mare ancora niente da fare ma questo sole da così tanta energia che è impossibile stare fermi sui libri!!
Sono stati giorni molto intensi e il blog ne ha fortemente risentito...mea culpa!!
Diciamo che il primo maggio è trascorso piacevolmente !on altre 154798627780000mila persone!) a Villa Ada; Pepo, eterno difensore delle buone tradizioni ha portato fave e pecorino per tutti! :-)
La settimana successiva, sempre all'insegna del sole e del caldo, mentre Ado&Lollo folleggiavano a New York e Mica portava Frankie in giro per tutte le abbazie di Londra, io sono stata davvero ben contenta di andare a Torino con gli amici dell'Università, accompagnati da Nonna Michela che è stata sì super gentile ma ha messo davvero a dura prova il nostro amore per l'arte!!
Va bene non pranzare prima della 16, va bene preferire Defendente Ferrari a Spanzotto, va bene anche interrogarsi fino allo sfinimento sulle scelte museografiche di un museo sui Savoia ma....stare più tempo al Museo Civico di Torino piuttosto che al Louvre ed essere derisi persino dalle inservienti è decisamente troppo!!!
Scherzi a parte, sono stata benissimo, ho scoperto delle nuove persone e avuto piacevoli conferme...ho parlato di tutto con tutti e di questo sono davvero felice...grazie!!
E per finire, al ritorno un salto nella romanità che più romana non si può, nel cuore di Portaportese...mi sono davvero divertita!
Non si può non concludere questo post con un riferimento "velato" alla domenica pomeriggio e alla prosssima settimana, forse non la più lunga in assoluto, ma sicuramente di grande fermento per tutti quelli che come me hanno un cuore giallorosso...
Io dico solo che sarebbe davvero ma davvero bellissimo.....
Mara & Vale davanti a Palazzo Madama...ignare del domani!!
Portaportese è il massimo che c'è...!


lunedì 28 aprile 2008

Perchè si restaura?

Antonello da Messina - L'annunciazione

In questi mesi sto seguendo il mio secondo corso di Restauro, improntato piuttosto che sulla toria (Cesare Brandi è in ogni caso onnipresente), su casistiche particolari. Le lezioni proseguono tra il caso molto particolare del restauro della macchina barocca al Gesù (cappella di Sant'Ignazio) e un interessante approfondimento sul restauro di opere contemporanee: come si restaura l'Arte Povera?! Si può fare?

Per ora lascio un passo che sento di condividere in pieno, di un intervento di Giorgio Bonsanti, professore ordinario all'Università di Firenze, pubblicato in occasione del XV Salone dell'Arte del Restauro e della Conservazione dei Beni Culturali e Ambientali.


"Perchè restauriamo?

Il restauro non è un'operazione cosmetica

che fa bella un'opera d'arte per esaltare chi vi ha lavorato,

quanto un atto critico e scientifico

che si pone al suo servizio

per crearle le migliori condizioni di esistenza nel momento attuale"

venerdì 25 aprile 2008

Paper sings!

Carta canta davvero, guardate che meraviglia le creazioni in carta di Fabriano di questa artista Sandra Di Giacinto! Qualche giorno fa sono stata a casa sua, che è il suo negozio/laboratorio, per fare un regalo e sono davvero rimasta stupita dalla sua creatività e la sua inventiva nel modellare un materiale così semplice ma che ha ancora molto da dire evidentemente!
E' una persona davvero simpatica e cordiale e oltre ad avere un piccolo corner-shop al negozio della Fabriano in via del Babuino, espone abitualmente i suoi gioielli nei più importanti musei del mondo, da Parigi a New York...!
Sul sito potete ammirare le sue collezioni... http://www.sandradigiacinto.it/
Davvero la creatività non ha confini di nessun limite...
Wittgenstein, il filosofo che davvero ha illuminato i miei studi, scriveva sempre che
"Il significato è l'uso"
Collana di Sandra Di Giacinto

Fabbricazione manuale della carta nel XVI secolo

domenica 20 aprile 2008

Con tutta la panna che ci siamo mangiate....

"Con tutta la panna che ci siamo mangiate questo pomeriggio, ora che caspita di torta ci prendiamo??"
A parte questa piccola grezza con Frankie (!) la serata al La Fabrica è andata super bene, l'ambiente è davvero piacevole, un po' parigino e molto tranquillo! Si beve vino, thè e si mangiano ottime torte!
Vi lascio un link per saperne qualcosa di più, in ogni caso si trova a Via Savonarola, in Prati. :-)

Almeno dateci la primavera!!!

Allora, Totti si è rotto di nuovo. La Roma proprio nun jela fà a rosicchiare quei miseri punticini all'Inter. Silvio è risorto (e gli Italiani sono impazziti).
Almeno la primavera con un bel sole caldo e tante belle giornate ce le meriteremo no???
La settimana scorsa siamo andati a sentire Tony (clap clap clap!!! Bello, bravo e simpatico!) mentre per patrizia dovremo aspettare il 22 maggio e il 12 giugno al The Place (20 euro con consumazione per chi fosse interessato!).
Dopo il maxi scrutinio di lunedì, le mie giornate passano immersa tra i libri di filosofia neoplatonica per cercare di capirci qualcosa dell'estetica della luce bizantina....!
Intanto la partenza per Torino con l'università è ufficiale: Francesco guida il gruppo e siamo tutti gasatissimi...!
Cèline si avvicina, Guancia cresce, c'è chi viene e chi va via...
Santa Sofia, Istanbul

martedì 15 aprile 2008

Che amarezza............

"La storia siamo noi.
Siamo noi che abbiamo tutto da vincere
o tutto da perdere..."
- Francesco de Gregori -

venerdì 11 aprile 2008

"Chi sa mantenere la capacità di vedere la bellezza
non diventerà mai vecchio"
- Kafka -

Stoici in fila...

Applausi per Vale & Mica che, dopo una lauta colazione in Prati, alle ore 8:45 già si trovavano in fila, "a pochi passi" da Palazzo Farnese, eccezionalmente aperto al pubblico per la giornata del FAI! Dopo solo un'ora, i cancelli si aprono anche per noi e voilà, eccoci nella meravigliosa galleria di Carracci!!!
Peccato che molti degli amici uni siano entrati dopo di noi, ma dopo abbiamo potuto continuare il nostro giro per Roma, sotto un piacevole sole primaverile, arrivando fino a vedere Caravaggio a San Luigi, ormai tappa fissa di qualunque giro per il centro!!
I giorni vanno avanti tra uni, ricerche e biblioteche....mi tengono compagnia i nostri semrpe più amati poltici e il pensiero di vedere presto Céline!

Galleria Carracci - Palazzo Farnese

lunedì 7 aprile 2008

Elezioni XIX Municipio

Io sono di San Milvio è vero, ma per gli abitanti di Balduina, Torrevecchia e Primavalle...

In bocca al lupo!



domenica 6 aprile 2008

"Quand je m'endors contre ton corps
alors je n'ai plus de doute
l'amour existe encore"
Céline Dion
(Riccardo Cocciante e Luc Plamondon) - 1991

mercoledì 2 aprile 2008

Un po' di idee dal mio tour barocco di ieri mattina... :-)















San Carlino alle Quattro Fontane - Francesco Borromini



Sant'Andrea al Quirinale -
Gian Lorenzo Bernini














Casino Rospigliosi Pallavicini (è aperto solo il primo giorno di ogni mese...!!)





Il Carro dell'Aurora nel Casino Rospigliosi Pallacini - Guido Reni






"Quel cherubino teneva in mano un lungo dardo d'oro,
sulla cui punta di ferro sembrava avere un po' di fuoco.
Pareva che me lo configgesse a più riprese nel cuore,
cacciandemelo dentro fino alle viscere,
che mi sembrava strappar fuori quando ritirava il dardo,
lasciandomi avvolta in una fornace d'amore.
Lo spasimo della ferita era così vivo
che mi faceva uscire dei gemiti
ma insieme pure tanto dolce da impedirmi di desiderarne la fine
e di cercare altro diversivo fuori che in Dio.
Benchè non sia un dolore fisico ma spirituale,
vi partecipa un po' anche il corpo, anzi molto.
Allora tra l'anima e Dio passa come un soavissimo idillio.
Quando ero in questo stato andav0 come fuori di me.
Non volevo vedere nè parlare con alcuno,
ma starmere da sola con il mio tormento
che mi pareva la gioia più grande di quante ve ne fossero nel creato"
- dagli scritti di Santa Teresa -


Estasi di Santa Teresa - Santa Maria della Vittoria
Gian Lorenzo Bernini















Mosaici nell'abside di Santa Pudenziana (V secolo)
...ok non è barocco ma non fa niente no...?